Velocizzare WordPress: guida agli strumenti

Velocizzare WordPress: come iniziare

Rendere più veloce un sito web consente di offrire ai visitatori un’esperienza di navigazione migliore e di ridurre la percentuale di rimbalzi causata da tempi di caricamento troppo lunghi. In più, agisce positivamente sul posizionamento in SERP.

Questo vale per qualsiasi tipologia di sito, compresi quelli realizzati con WordPress, CMS che – per venire, come sempre, incontro alle esigenze di tutti gli utenti, compresi quelli meno esperti -, mette a disposizione funzioni integrate o di facile implementazione tramite plugin finalizzati, per l’appunto, a rendere gli spazi virtuali più veloci. Naturalmente, anche svariate risorse esterne possono aiutare a raggiungere tale scopo.

Di seguito verranno presentate le categorie di tool più utili per velocizzare WordPress.

Velocizzare WordPress: guida agli strumenti

Sistemi di Cache

Attivare la cache è uno dei metodi più utili ed efficaci per rendere un sito web rapido e performante. Questo è dovuto al fatto che i sistemi di caching salvano copie dei vari file ed elementi dei siti web e, quando il server riceve una richiesta di visualizzazione, li recuperano e restituiscono immediatamente, senza dover costruire ogni volta la pagina da zero. Oltre che sul server, le cache possono salvare dati direttamente nel browser degli utenti.

Per rendere più veloce un sito WordPress utilizzando sistemi di cache è possibile ricorrere a plugin dedicati. Tra i più performanti e ricchi di funzionalità rientra LiteSpeed Cache, incluso, insieme all’omonimo Web Server, nel nostro piano hosting WP.

Altrui cache plugin molto efficienti sono WP Rocket, W3 Total Cache e WP Optimize.

Strumenti per la minificazione dei file html, js e css

Tra i fattori che influenzano negativamente la velocità dei siti web rientra il peso dei file. Per quanto riguarda i file di codice html, js e css, un primo metodo per renderli più leggeri consiste nel ricorrere alla minificazione, processo che ottimizza i codici – e, come diretta conseguenza, alleggerisce i file – attraverso l’eliminazione di commenti, spazi bianchi, caratteri non necessari e via dicendo.

Sebbene questa operazione possa essere effettuata anche manualmente, al fine di rende il processo più veloce e non correre il rischio di eliminare parti fondamentali del codice, alterandone il funzionamento, è possibile ricorrere a strumenti dedicati, adatti anche ai non addetti ai lavori.

Per quanto riguarda WordPress, è possibile, anche in questo caso, fare uso di alcuni plugin. Molti plugin di caching – tra cui i sopraccitati LSCache, WP Rocket, WP Optimize e W3TC – mettono a disposizione, tra le funzionalità aggiuntive, anche la minificazione. Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si volesse utilizzare uno strumento di cache, sarebbe possibile installare un plugin specifico come WP Super Minify.

Chi desidera operare all’esterno del CMS, può infine farsi aiutare da tool di minificazione online, i quali richiedono semplicemente di incollare il codice da ottimizzare in una casella di testo e di premere un pulsante. Tra i tool ai quali è possibile ricordare rientra Refresh SF e HTML compressor.

Plugin per la compressione GZIP delle pagine

Per alleggerire ancora di più i file, è possibile ricorrere alla compressione GNU Zip, più comunemente chiamata GZIP. Questo metodo sfrutta complessi algoritmi per comprimere i file html, css e js lato server, evitando perdite di dati.

Per velocizzare WordPress ricorrendo all’abilitazione di questa funzione, è possibile utilizzare i già citati cache plugin LiteSpeed Cache, W3TC e WP Rocket, nonché plugin dedicati.

Immagini più leggere: quali strumenti utilizzare

Tra i fattori che impattano maggiormente sulla velocità dei siti web rientrano le dimensioni dei file di immagini. Per ridurre i tempi di caricamento e migliorare l’esperienza utente, senza rinunciare ad arricchire pagine e articoli con immagini accattivanti, è necessario evitare di utilizzare immagini di grandi dimensioni e prestare attenzione al formato utilizzato (JPG, PNG, GIF nonché, ancora meglio, WebP o AVIF) e alla risoluzione.

Per rendere più “leggere” le immagini dei siti WordPress è possibile, in primo luogo, utilizzare software di elaborazione immagini – come Photoshop e Gimp – o tool online – come Optimizilla – i quali consentono di comprimerle senza perdere qualità, nonché di salvarle nel formato e con la risoluzione più idonei prima del caricamento.

In alternativa, è possibile ricorrere, durante o dopo il caricamento sul CMS, a plugin come Smush Image OptimizationOptimus. Anche in questo caso, è possibile utilizzare LiteSpeed Cache, WP Rocket, WP Optimize e W3 Total Cache.

Plugin per il lazy loading

Il lazy loading, letteralmente “caricamento pigro”, è una tecnica che consente di velocizzare WordPress – o siti realizzati in qualsiasi altro modo – attraverso il caricamento dei soli contenuti visualizzati dall’utente. In pratica, il sistema non carica subito tutte le immagini, i video e gli altri contenuti, ma lo fa a mano a mano che l’utente scorre la pagina.

Le versioni più recenti di WordPress – in particolare, a partire dalla 5.5 – applicano di default il lazy loading alle immagini attraverso l’attributo <img loading=”lazy”>.

Dato che questo attributo, oltre a non essere letto correttamente da tutti i browser, si occupa solo del caricamento posticipato delle immagini, per ottimizzare il lazy load, applicarlo ad altri elementi e avere pieno controllo sui diversi parametri è possibile ricorrere a plugin come il già citato Smush, nonché Optimole e Lazy Load. Presentano funzioni dedicate anche i plugin di cache visti sopra.

Siti di test online

Per conoscere le performance, in termini di velocità, del sito web e individuarne i punti di debolezza, così da capire su quali elementi agire per velocizzarlo, è possibile utilizzare i tool di pagespeed online. Questi strumenti consentono di monitorare il tempo di caricamento di singole pagine o di interi siti, e di capire quali fattori riducono le performance.

Tra i tanti migliori è possibile ricordare il Pagespeed Insight di Google, GTMetrix, Pingdom, Webpage Test. Alcuni di questi integrano, tra le altre cose, una funzione che consente di verificare se la compressione GZIP è attiva.

Nel caso in cui si desiderasse effettuare un test mirato sulla compressione GZIP dei file, sarebbe possibile ricorrere a siti di test come Gift of Sp