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Codici di stato dei domini
Chi si trova per la prima volta a gestire un sito web, potrebbe non aver mai sentito parlare di Stato del Dominio e potrebbe altresì pensare che il suo spazio virtuale non faccia altro che passare dall’essere attivato, dunque visibile e raggiungibile, all’essere disattivato, ossia non più esistente, e viceversa.
In realtà, la situazione è parecchio più complessa, in quanto i codici di stato dei domini sono numerosi e consentono di conoscere l’esatta situazione nella quale si trova il sito web in un determinato momento, nonché di sapere se può essere trasferito, cancellato o modificato.
Per conoscere lo status, non solo del proprio dominio, ma di qualsiasi dominio esistente in rete, non si deve fare altro che consultare il database WHOIS attraverso uno strumento gratuito online. Tale database è aperto e fornisce, oltre allo status del dominio, anche informazioni relative al proprietario, la data di creazione, l’indirizzo IP, il Registrar e via dicendo.
Di cosa si tratta
I codici di stato dei domini, noti anche con l’acronimo EPP, sono delle stringhe che permettono a chiunque di conoscere lo status di un determinato dominio.
Si possono avere codici di tipo client, impostati dai registrar, e altri di tipo server, impostati invece dai registri. Di seguito una rapida panoramica dei principali EPP, accompagnati da una breve descrizione.
1. Stato Ok
Questo è lo status standard di qualsiasi sito web attivo e privo di problemi, non sottoposto a restrizioni e privo di azioni pendenti.
Nel caso in cui il proprio sito web presentasse questo status, si potrebbe stare tranquilli ed evitare qualsiasi tipo di azione.
2. Stato Inactive
Questo è il caso opposto rispetto al precedente, in quanto indica un dominio non attivo.
A seconda dei casi, la parola “inactive” potrà essere associata a codici aggiuntivi, i quali permetteranno di avere un’idea più chiara e completa del problema.
In particolare, si potranno avere:
- clientHold: questo status indica un provvedimento del Registrar, il quale, in seguito a provvedimento giudiziario, controversie, problemi nella fatturazione o altro, ha revocato ogni tipo di permesso e operatività;
- dnsHold: questo è il classico caso del dominio appena registrato e non ancora attivo a causa della mancata configurazione DNS. Se dopo 30 giorni il problema non si risolve, il registrar cancella il sito. Per evitare questo provvedimento potrebbe essere necessario contattare il fornitore del servizio e fornire della documentazione aggiuntiva;
- serverHold: questo è un provvedimento del Registro, il quale ha inibito, per motivi che potrebbero non essere stati precisati, tutte le operazioni. La rimozione dei blocchi non può essere effettuata dal Registrar, ma esclusivamente dal Registro stesso;
- noRegistrar: questo status indica la mancanza di un Registrar associato al dominio, la quale può essere stata causata da problemi durante lo status autoRenewPeriod, che vedremo più avanti, o dal mancato rinnovo del contratto tra Registrar e Registro. Per risolvere il problema, è necessario che il Registrante modifichi in Registrar o che quest’ultimo rinnovi il contratto con il Registro.
- NotRenewed: lo status inactive/notRenewed identifica un dominio inattivo a causa di un mancato rinnovo dopo la scadenza. La riattivazione avviene non appena il Registrar effettua il pagamento e rinnova il dominio. Tale stato può perdurare per un massimo di 30 giorni e, oltre al recupero da parte del Registrar, permette anche un’altra operazione: il cambio di Registrar da parte del Registrante;
- revoked: il dominio sottoposto a questo stato è stato revocato dal Registro e non può essere immediatamente recuperato o assegnato;
- toBeReassigned: il dominio con status inactive/tooBeReassigned è stato riassegnato a specifici soggetti ed è in attesa di essere registrato.
3. I divieti imposti dal Registrar e dal Registro
I codici di stato dominio che terminano con “Prohibited” indicano la presenza di divieti posti dal Registrar o dal Registro. I primi iniziano con la parola “client”, mentre i secondi cominciano con il termine “server”.
In particolare si potranno avere:
- clientDeleteProhibited e serverDeleteProhibited: questi due status identificano domini che non possono essere cancellati. Nel primo caso, la protezione è stata posta dal Registrar, al fine di evitare frodi, mentre nel secondo caso è stato deciso dal Registro e potrebbe indicare la presenza di problemi di vario genere, anche di tipo legale;
- clientRenewProhibited e serverRenewProhibited: gli status “Renew” impediscono il rinnovo del dominio e vengono impostati in entrambi i casi in seguito a controversie legali oppure quando è stata richiesta la cancellazione del dominio;
- clientTransferProhibited e serverTransferProhibited: in presenza di questo status, il dominio non può essere trasferito. Il suo utilizzo, sia da parte del Registrar che del Registro, aiuta a proteggere i domini da eventuali truffe, ma quanto impostato dal Registro può anche indicare la presenza di controversie legali;
- clientUpdateProhibited e serverUpdateProhibited: lo status UpdateProhibited impedisce l’aggiornamento dei dati del dominio e fornisce un grande aiuto nella protezione dei siti web. Quando impostato dal Registro, può indicare anche la presenza di problemi legali.
In tutti questi casi, per capire qual è il problema e far rimuovere i divieti, è necessario contattare il Registrar.
4. I codici “pending”
I codici di stato di dominio che cominciano con il termine “pending” identificano la presenza di un’azione o una richiesta in attesa di elaborazione.
In particolare, si potranno avere:
- pendingCreate: codice che identifica un dominio per il quale è stata richiesta la registrazione;
- pendingDelete: codice che compare al termine del Redemption Period, quando il dominio non viene ripristinato. Il Registro provvederà nei 5 giorni successivi alla cancellazione;
- pendingRenew: questo status identifica un dominio per il quale è stato chiesto il rinnovo e la cui elaborazione è ancora in corso;
- pendingRestore: identifica un dominio per il quale il Registrar ha richiesto il ripristino durante il Redemption Period.. Nel momento in cui il Registro riceverà la documentazione necessario per il ripristino, il dominio passerà allo status Ok;
- pendingTransfer: il dominio con questo status è in fase di trasferimento su un altro Registrar;
- pendingUpdate: è in elaborazione una richiesta di modifica dei dati del dominio.
5. Altri codici di stato del dominio
Tra gli altri codici di dominio che possono essere presenti nello status vi sono addPeriod, il quale compare subito dopo la registrazione e offre al Registrar un periodo di tempo entro il quale può procedere alla cancellazione, autoRenewPeriod, il quale compare quando un dominio scaduto viene rinnovato automaticamente dal Registro. Entro questo periodo, il Registrar può procedere alla cancellazione del dominio. Nel caso in cui si volesse eliminare il proprio sito web, in presenza di questo status sarebbe necessario avvisare immediatamente il Registrar.
Tra i vari status ve n’è uno che abbiamo già citato, il redemptionPeriod. Questo stato di dominio indica il periodo intercorrente dalla richiesta di cancellazione del dominio, effettuata dal Registrar, alla cancellazione stessa. La sua durata è di 30 giorni ed è seguita da un’ulteriore fase, di 5 giorni, trascorsi i quali il dominio viene eliminato definitivamente e torna disponibile. Se non si desidera cancellare il dominio, è necessario contattare subito il registrar e bloccare il procedimento.
Subito dopo il rinnovo, lo status passerà per pochi giorni a renewPeriod, mentre in caso di trasferimento indicherà transferPeriod.
Nel caso in cui il dominio presentasse il codice di stato registrarLock o registryLock, potrebbe venire solo rinnovato, ma non modificato o eliminato.
In tutti questi casi, laddove si notassero status che indicano operazioni non richieste o che potrebbero far pensare a controversie legali, è importante contattare subito il Registrar per capire che cosa è successo e intervenire prontamente.